ITINERARIO 5 – Verso il Pinerolese con i Maestri

ITINERARIO AGGIORNATO dicembre 2024

Il Pinerolese è una terra ricca di sorprese, dove tradizioni antiche si intrecciano con una gastronomia di eccellenza. Tra aziende agricole, macellerie, pasticcerie e vignaioli che sfidano le montagne, questo angolo del Piemonte offre esperienze uniche, legate sia ai prodotti del territorio che alle sue bellezze naturali e artistiche.
 

Verso il Pinerolese

Lasciando Torino verso Pinerolo, facciamo una prima sosta a None: qui troviamo la Cascina Ollera di Aurelio Ceresa, caseificio che ha l’alpeggio nel Parco del Gran Paradiso, tra i 1.400 e i 2.400 metri di quota. Oltre 600 capi tra bovini, capre e pecore, che producono latte per dei formaggi freschi e stagionati: tomino, robiola, la Delicata (formaggio fresco a pasta molle), le tome, tra cui spicca La Tuma dell’Oregge, con i profumi delle erbe alpine. La Cascina a None è anche agriturismo e fattoria didattica 

Cosa mangiare, vedere e comprare a Pinerolo 

Pinerolo è conosciuta come la Città della Cavalleria: ha sede qui la Scuola di Cavalleria, un’istituzione di rilevanza mondiale, e la Cavallerizza Caprilli, costruita nel 1910 e dedicata a Federigo Caprilli, l’inventore del Sistema Naturale di Equitazione. Oggi la città è un luogo simbolo della tradizione equestre, e continua a richiamare appassionati di tutto il mondo.  

Il suo centro storico è una piccola perla: portici eleganti, palazzi nobiliari, e il Duomo di San Donato, una chiesa dalla facciata imponente, ricca di affreschi di arte sacra. 

Durante la vostra visita a Pinerolo, non potete perdervi alcune tappe gastronomiche imperdibili, a cominciare da Eataly, alle porte della città, dove si trova una delle sedi di Agrigelateria San Pè. 

Antica Pasticceria Castino, un locale storico con mobili in legno antico. Qui è stata inventata la torta Zurigo-Castino, con cialda di frolla al cacao, farcita di crema chantilly, e con all’interno torrone e cioccolato. Questa e altre torte sono servite sia intere che in monoporzioni, insieme a diversi tipi di croissant, pralineria artigianale, e panettoni salati, nati per accompagnare l’aperitivo. 

Pane e lievitati qui, a Il Piccolo Forno, di Aldo e Alessio Martellotto: un locale semplice e fornito dove tutti i prodotti nascono da lunghe lievitazioni,  farine poco raffinate e cereali biologici. Oltre ai prodotti per la colazione, potete portare via anche una fetta di pizza alla pala 

L’Azienda Mimosa ha dato una nuova spinta alla tradizione dell’olivocoltura, con 500 piante di ulivi, in una zona dove il microclima permette di coltivare diverse varietà italiane: nasce così il loro olio Besuc, estratto a freddo, amabile e leggero. 

Ultima tappa al Birrificio Pinerolese, che offre una selezione di dodici birre diverse, prodotte con ingredienti locali. Particolare la Dike, una birra alla frutta preparata con mele piemontesi, come la Grigia di Torriana e la Magnana (Presidio Slow Food). 

Il Pinerolese è una terra di frutteti, in particolare meleti e kiwi, coltivati grazie a un clima ideale, tanto da costruire un percorso: parliamo de “La strada  delle  mele del pinerolese”, un itinerario di circa 150km che attraversa 14 comuni e i loro territori frutticoli. Scoprendo mele storiche e attuali, il progetto promuove un turismo di prossimità, e sostenibile.  

A pochi chilometri da Pinerolo, troviamo il Castello di Miradolo: edificato nel XV secolo, oggi è sede della Fondazione Cosso e ospita mostre ed eventi culturali, il tutto immerso in un parco secolare di rara bellezza.

Il Castello di Miradolo (credits Fondazione Cosso)

Spostandosi di pochi chilometri, si raggiunge Frossasco, sede del Museo del Gusto, un luogo interattivo che vi condurrà in un viaggio alla scoperta dei sapori locali e dei cinque sensi. 

Partiamo in direzione sud-ovest verso Bricherasio, un comune che si trova ai piedi delle montagne, famoso per le sue vigne e frutteti, oltre che per le manifestazioni culturali e storiche. Immaginate ora vigneti posti su terreni scoscesi, tra qui e Pomaretto, dove le persone raccolgono l’uva a mano: siamo a La Rivà, l’azienda di Luca Trombotto che ha recuperato vecchie vigne varietali per produrre vini autentici e accattivanti, come il Doux d’Henry o il Ramiè. 

Arriviamo a Bibiana, un piccolo comune noto per la produzione di frutta, in particolare mele e pere, dove troviamo Il Frutto Permesso, cooperativa agricola che ha due punti vendita anche a Torino. Una produzione biologica dal 1987, oggi coltivano ortaggi e frutta, allevano bovini di razza piemontese, suini e api, e si occupano anche della trasformazione: il loro è un ciclo completo, con la produzione di prodotti a marchio loro distribuiti anche in alcuni canali bio in Italia. Le loro cascine ospitano anche visite, eventi e attività didattiche. 

Proseguendo verso sud-est, arriviamo a Cavour, un comune storico con il celebre sperone roccioso della Rocca di Cavour, da cui si gode di una vista panoramica mozzafiato sulla pianura circostante. Ci fermiamo alla macelleria  Silvio Brarda di Luca Gandione, che da fuori sembra una qualsiasi macelleria di quartiere, ma è una delle più celebri in Piemonte: merito della selezione attenta delle carni e delle lavorazioni, tra cui rolati e brasate. Qui trovate anche un ottimo quinto quarto. 

 Saliamo verso la Val Chisone fino a San Germano Chisone, un piccolo comune immerso nella natura, famoso per il suo passato valdese e per i numerosi sentieri escursionistici. Se siete appassionati di miele, l’Apicoltura Bee Slow di Emiliano Barbato è una tappa imperdibile. Qui si produce miele di alta montagna, lavorato con metodi sostenibili, oltre a un idromele dal gusto inconfondibile. 

Proseguiamo per Pomaretto, conosciuto per i suoi vigneti terrazzati tra cui quelli di La Rivà, e ci fermiamo da Bernard Elixir dal 1902, una storica distilleria famosa per i suoi liquori realizzati con erbe alpine da Enrico Bernard. Tra i loro prodotti più famosi, il Barathier, un amaro leggero ottenuto dall’infusione di sette tipi di fiori e erbe. 

Continuando verso l’alta Val Chisone, arriviamo a Roure, un piccolo borgo montano ricco di storia e tradizioni alpine, dove ha sede Massel Farm, un’azienda artigianale che da sempre coltiva piante ed erbe officinali e che da poco trasforma in liquori. Si parte da tre principali erbe officinali: il genepì, il cumino selvatico e il timo serpillo, da cui si producono rispettivamente il celebre liquore al genepy, il Kummel e un liquore di timo serpillo selvatico di montagna. 

Chiudiamo la nostra gita nella Val Chisone con la Fortezza di Fenestrelle, la più grande d’Europa, che domina il paesaggio con la sua imponente struttura. Un monumento alla storia e alla strategia militare, con la sua famosa scala coperta di 4.000 gradini che offre una vista mozzafiato sulle Alpi. 

credits Ente Gestione Parchi delle Alpi Cozie

Non possiamo però non proseguire verso la Val Germanasca, dove il paesaggio diventa più selvaggio e incontaminato: qui è possibile visitare l’Ecomuseo delle Miniere e la Miniera di Talco, una testimonianza del passato minerario della valle. In estate, la Conca dei 13 Laghi a Prali è il luogo perfetto per escursioni immerse nella natura. 

 

La mappa dell’itinerario verso il Pinerolese  

 Ecco la mappa dell’itinerario verso il Pinerolese  con i Maestri del Gusto:trovate tutti gli indirizzi dei Maestri del Gusto e i luoghi da visitare a questo link. 

[Itinerario in collaborazione con Travel With Gusto]