Se siete alla ricerca di una chicca casearia, è probabile che Luciano Di Leonardo l’abbia disponibile nel suo piccolo, ma fornitissimo, negozio di corso Casale, in prossimità della stazione di partenza della “dentiera”, la tranvia a cremagliera di Superga. D’altra parte questa è la sua vita: a 14 anni ha iniziato a lavorare come garzone di bottega in una storica gastronomia del centro di Torino, ora di anni ne sono passati parecchi, ma raccontando di un castelmagno d’alpeggio, di un fiore sardo o di un caciocavallo modicano, Luciano ancora si commuove. E ne ha tutte le ragioni, perché sono formaggi – potremmo aggiungere lo stracchino all’antica delle Valli Orobiche o l’Agrì di Valtorta, piccolo centro della Val Brembana, Presidio Slow Food – dai sapori e dai profumi che raccontano un savoir faire che travalica i secoli. La visita alla bottega è come intraprendere un viaggio che ha il Piemonte come epicentro e si dipana poi per tutta la Penisola, per sconfinare Oltralpe, su fino alle isole britanniche: la robiola di Bossolasco sta accanto a un comté di oltre 30 mesi, un après soleil svizzero che arriva dalla valle dell’Emme divide gli spazi con il plaisentif e il formaggio delle viole della Val Chisone. Chiuso domenica e mercoledì pomeriggio.
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