ITINERARIO 10 – Da Ivrea a Carema con i Maestri

ITINERARIO AGGIORNATO DICEMBRE 2024

Siamo nel Canavese, tra la Serra di Ivrea, il Po, la Stura di Lanzo e le Alpi Graie, coprendo un territorio che si situa tra Torino e la Valle d’Aosta. L’itinerario porta i visitatori a scoprire monumenti e bellezze naturali, archeologia industriale e tradizione enogastronomica locale.  

Da Torino verso Ivrea

Da Torino arriviamo a Ivrea, città inserita nel 2018 nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO per il suo ruolo come città industriale del XX secolo. Famosa per il suo storico Carnevale e la tradizionale battaglia delle arance, conserva testimonianze dell’antica epoca romana, come l’Anfiteatro di Ivrea e il Ponte Romano. Vi consigliamo di visitare anche il Castello delle Rosse Torri, risalente al XIV secolo, e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con una cripta romanica di grande suggestione.

Qui è nata e ha avuto sede una delle aziende più note in Italia e non solo: l’Olivetti. Per questo vi consigliamo un giro al Laboratorio Museo Tecnologicamente, dove sono esposte le macchine da scrivere, i calcolatori e i primi personal computer che hanno reso famosa l’azienda nel mondo. Gli appassionati di design e tecnologia apprezzeranno di certo l’(Ex) Hotel La Serra, un edificio futuristico progettato negli anni Sessanta che ricorda una gigantesca macchina da scrivere. Questa città, insomma, rappresenta l’essenza della visione industriale di Olivetti.

A pochi chilometri da Ivrea, fate una pausa rigenerante al Lago Sirio: il lago è balneabile, incastonato tra le colline, ed è perfetto per un aperitivo o un pranzo in riva all’acqua. Nelle vicinanze, il Castello di San Giuseppe domina il paesaggio, offrendo una vista panoramica imperdibile. 

Il Lago Sirio e il Castello di San Giuseppe

Siete alla ricerca di tappe enogastronomiche in zona? Ecco tre indirizzi per voi. 

 Nel cuore di Ivrea, Apicoltura Canavesana si distingue per la produzione di miele e derivati, con una storia che inizia nel 1976. Qui si pratica il nomadismo apistico, con alveari posizionati in aree naturali salubri come il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Tra le varietà di miele prodotte spiccano quelle di tiglio, flora alpina, rododendro, agrumi e castagno. L’azienda offre anche prodotti derivati come polline, propoli, creme corpo e bagnoschiuma. 

  • Manuela Malvasio, dopo una carriera a Milano presso Chanel, è tornata nel Canavese per riaprire il laboratorio di cioccolato di famiglia, dall’evocativo nome Nella Cioccolata. Qui realizza creazioni come i Tastini Olivetti, cremini ispirati al design industriale, e i Pavè, cubetti di cioccolato che richiamano i ciottoli delle strade di Ivrea. Un’eccellenza assoluta, che racchiude il gusto della tradizione e del territorio. 
  • L’azienda Ferrando Vini è famosa per la produzione di due tipologie di Nebbiolo di eccellenza: il Carema Etichetta Bianca e l’Etichetta Nera. Il primo si distingue per profumi balsamici e speziati, mentre il secondo è un vino sontuoso che richiede invecchiamento per esprimere tutto il suo potenziale. Ferrando è anche rinomata per i suoi vini bianchi, tra cui l’Erbaluce di Caluso La Torrazza e il Cariola, entrambi caratterizzati da una piacevole acidità e note minerali. 

Situato a pochi chilometri da Ivrea, Albiano d’Ivrea è noto per la produzione di porfido, una pietra vulcanica utilizzata in architettura. Meritano una visita la Chiesa di San Martino e la Torre del Castello di Albiano, risalente al periodo medievale. Qui incontriamo Oscar di Roffino Stefania, che produce oltre settanta tipi di verdure e cereali, in regime biologico. 

 Proseguendo il viaggio, arriviamo a Pavone Canavese, un borgo dominato dall’imponente Castello di Pavone, una fortezza medievale splendidamente conservata e oggi trasformata in hotel e ristorante. La struttura è famosa per le sue torri merlate e i suoi interni decorati. Oltre al castello, merita una visita la Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo, con affreschi del XV secolo. 

Ci fermiamo quindi aLL’azienda agricola La Cascinassa, un’eccellenza nella produzione di formaggi caprini e salumi stagionali come la tuma grisa e il salampatata. La Cascinassa è anche agripasticceria, offrendo una varietà di dolci artigianali, fattoria didattica e agriturismo. 

Ci dirigiamo verso Levone, un piccolo borgo nel cuore dell’Alto Canavese che affonda le sue radici nel Medioevo. Tra le sue attrazioni principali c’è il Castello di Levone, che nel corso dei secoli ha subito varie modifiche, e la Chiesa di San Michele, un edificio di stile romanico con elementi gotici. Visitiamo Le Masche, un’azienda vitivinicola che produce Barbera, Nebbiolo, Freisa e Bonarda. Il nome “Le Masche” richiama un’antica tradizione legata a donne accusate di stregoneria, con una particolare attenzione alla magia del vino e al suo legame con le erbe curative. 

 A pochi chilometri si trova il borgo di Montalto Dora, col suo Castello, un’imponente struttura medievale che si riflette nelle acque del Lago di Pistono, parte dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea. Qui intorno si possono ammirare le Terre Ballerine, una curiosa area naturale dove il terreno ondeggia sotto i piedi a causa della particolare conformazione del suolo.

Il Lago di Pistono e il Castello di Montaldo

Per soddisfare la vostra voglia di dolce, fermatevi alla pasticceria artigianale Pitti, dove Paolo Pitti sforna ogni giorno prodotti di pasticceria artigianali e freschi, dalle torte ai succhi di frutta. Per chi si ferma in zona, può provare il loro servizio delivery.   

Arriviamo a Bollengo, dove vedere la Chiesa di San Pietro, risalente all’epoca romanica, con affreschi antichi e un’architettura affascinante. Qui gli amanti di formaggi e carni potranno trovare Cascina dell’Allaas, dove Nadia ha trasformato l’impresa dei nonni in un’azienda con agri-gelateria, punto vendita carni e agri-ristoro.  

Ci spostiamo tra Chiaverano e Cascinette d’Ivrea: il primo è un borgo incastonato tra colline e vigneti, noto per la produzione dell’Erbaluce di Caluso. Il secondo è un piccolo comune da cui partono numerosi sentieri escursionistici, tra cui il Sentiero delle Pietre Bianche, che conduce verso l’Anfiteatro Morenico di Ivrea, una straordinaria formazione geologica che testimonia la presenza di antichi ghiacciai nella zona. 

 

A Chiaverano nasce l’azienda agricola Terre Sparse, specializzata nella produzione di confetture e vini locali, in un contesto incastonato tra una lunga serra morenica e terreni terrazzati con chilometri di muri a secco. Nella primavera del 2022  nasce l’agriturismo e vineria Balmetto, a Borgofranco d’Ivrea, comune parte della Via Francigena Piemontese famoso proprio per i suoi Balmetti: cantine naturali scavate nella roccia morenica, utilizzate per conservare vino e alimenti sfruttando il soffio naturale che scende all’interno della montagna. 

 Ma Borgofranco è ricca di soste gastronomiche, come la Bottega del Canestrello di Corrias Sandro: nuvole di farina, burro, nocciola Piemonte IGP e cacao. La ricetta è quella della trisnonna, e la cottura avviene nel loro ferro storico con lo stemma di famiglia. 

 Qui, ma non solo, si trova Farinel On The Road, nato come  Food Truck specializzato nelle miasse, una sorta di piadina di polenta tipica del Canavese, cotta su ferri arroventati. Le miasse vengono poi farcite con ricette locali, come il salignun, una crema di ricotta fresca alle erbe alpine e peperoncino. Per sapere dove trovare i “Farinel”, oltre che nel Balmetto del Buonumore, seguite la loro pagina Facebook. 

Arriviamo a Settimo Vittone, un comune circondato da colline che custodisce una delle chiese romaniche meglio conservate del Piemonte, il Battistero di San Giovanni e la Pieve di San Lorenzo, risalente al IX secolo: due straordinari esempi di architettura preromanica, meta storica per i pellegrini della Via Francigena.  

Il Battistero di San Giovanni e Pieve di San Lorenzo (credits FAI)

Sul fronte gastronomico, da non perdere i prodotti caseari dell’azienda agricola Nicoletta, famosa per i suoi formaggi stagionati come la toma Rovarnerina e il Grinch, formaggio stagionato fino a 24 mesi, e gli oli e i vini dell’Azienda Agricola Giovanetto Adriano Giulio, esempio di viticoltura e olivicoltura eroica. Qui i vitigni e cultivar locali danno vita a prodotti che si possono anche degustare sul posto. 

La raccolta delle olive

Ultima tappa del nostro itinerario: Carema, terra del Nebbiolo, un gioiello nascosto noto per i suoi vigneti terrazzati, dove si produce l’omonimo vino rosso, Carema DOC. Da non perdere la Torre di Carema, una fortificazione medievale situata in una posizione panoramica. Qui si può visitare la Cantina Produttori Nebbiolo di Carema, che rappresenta l’essenza dei “vigneti eroici” della regione, offrendo vini unici come il Carema Riserva Etichetta Bianca e il Metodo Classico Villanova. 

 

La mappa dell’itinerario da Ivrea a Carema 

 

Ecco la mappa dell’itinerario da Ivrea a Carema con i Maestri del Gusto:trovate tutti gli indirizzi dei Maestri del Gusto e i luoghi da visitare a questo link. 

[Itinerario in collaborazione con Travel WithGusto]